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Comunicazioni su anomalie da plusvalenze per favorire la regolarizzazione: Provvedimento

Con Provvedimento 25 maggio 2015, l'Agenzia delle Entrate ha reso note le modalità con cui segnalerà, a imprese e Guardia di Finanza, le possibili incongruenze riscontrate nelle dichiarazioni in relazione alle plusvalenze e/o sopravvenienze attive, per le quali i contribuenti hanno optato per la tassazione rateizzata.In particolare, tale procedura ha lo scopo di:semplificare gli adempimenti;stimolare l'assolvimento degli obblighi tributari;favorire l'emersione spontanea delle basi imponibili.In concreto, ai contribuenti IRES verrà data la possibilità di spiegare le eventuali anomalie ed eventu

Licenziato per le offese al collega davanti alla clientela

In tema di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito la piena legittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente che oltraggia un collega in presenza della clientela, come confermato dalle testimonianze di altri lavoratori.In particolare la Suprema Corte, con la Sentenza n. 10842 del 26 maggio 2015, ha ribadito che la sanzione risulta proporzionata in base al CCNL di settore, che punisce la condotta del lavoratore contraria ai doveri civici ed il diverbio oltraggioso con ricorso alle vie di fatto.

Licenziamento discriminatorio: provvedimento nullo indipendentemente dalla richiesta del lavoratore

In materia di licenziamento discriminatorio, la Corte di Cassazione ha chiarito che la nullità del provvedimento espulsivo risulta indipendente dalla richiesta di accertamento da parte del lavoratore.Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 10834 del 26 maggio 2015, ha precisato che, ai fini dell'annullamento del provvedimento espulsivo, non risulta necessario che il lavoratore richieda che il giudice effettui l'accertamento sulla sussistenza dei presupposti della discriminazione.

Mansioni superiori: 'salvano' dalla procedura di mobilità solo se svolte in via non sporadica

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 10843 del 26 maggio 2015, afferma che è corretto inserire nella procedura di mobilità la lavoratrice che svolge saltuariamente mansioni superiori, nel caso in cui la dipendente, pur svolgendo mansioni promiscue, sia addetta con particolare incidenza a quelle a lei assegnate.Nella fattispecie, la lavoratrice impiegata come addetta alle pulizie in una casa di riposo, aveva impugnato il licenziamento collettivo perché svolgeva saltuariamente mansioni di assistente tutelare.

Semplificate le dichiarazioni d'intento: Nota Agenzia delle Dogane

Con Nota 20 maggio 2015, n. 58510/RU, l'Agenzia delle Dogane ha illustrato le nuove semplificazioni apportate al sistema delle dichiarazioni d'intento.In particolare, l'Agenzia delle Dogane ha reso noto che, a decorrere dal 25 maggio 2015:è possibile utilizzare un'unica dichiarazione d'intento per più importazioni;gli operatori sono dispensati dalla consegna in Dogana della copia cartacea della dichiarazione d'intento.

Cinque per mille, elenchi definitivi

Con Comunicato stampa 25 maggio 2015, l'Agenzia delle Entrate, ha reso noto che sul proprio sito internet sono stati pubblicati gli elenchi definitivi degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche, aggiornati e integrati rispetto a quelli pubblicati lo scorso 14 maggio.L'Agenzia precisa che sale a 49.971 il numero degli iscritti agli elenchi per l'ottenimento del 5 per mille.

Cassazione: ai fini dell'omissione contributiva, il DM10 prova l'avvenuto pagamento delle retribuzioni

Con Sentenza n. 21619 del 25 maggio 2015 la Corte di Cassazione è intervenuta in merito all'utilizzo del DM10, oggi flusso Uniemens, come strumento provante l'avvenuta corresponsione delle retribuzioni spettanti.In particolare, la Suprema Corte ha affermato che l'avvenuto invio telematico della denuncia contributiva mensile vale come prova dell'avvenuta corresponsione delle retribuzioni spettanti e, nel caso di specie, del conseguente omesso versamento contributivo.

Niente licenziamento per contestazione generica al dipendente

In tema di licenziamento disciplinare, la Corte di Cassazione ha statuito l'illegittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente, al quale non vengono specificate le norme violate nella contestazione.Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 10727 del 25 maggio 2015, ha chiarito che, ai fini dell'esercizio del diritto di difesa da parte del lavoratore, dal capo d'incolpazione devono risultare non soltanto il fatto addebitato, ma anche una precisa descrizione dello stesso in modo che sia chiara la sua riconducibilità ad una regola determinata.

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