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Sicurezza sul lavoro: la mancata informazione fa scattare la responsabilità

In tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, la Corte di Cassazione ha ribadito la responsabilità del datore di lavoro o suo delegato per l'infortunio occorso al lavoratore, nel caso in cui questi non sia stato informato sufficientemente dei rischi cui andava incontro nell'eseguire la lavorazione, anche in presenza di un documento di valutazione del rischio.La Suprema Corte, con la Sentenza n.

Risarcimento per mobbing al lavoratore costretto a subire il fumo passivo dei colleghi

Secondo la Corte di Cassazione costituisce mobbing fumare davanti ad un collega affetto da infiammazione alle vie respiratorie, costretto oltretutto a subire atti vessatori e ad essere emarginato, faticando a farsi assegnare le mansioni corrispondenti al suo inquadramento. Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 11789 dell'8 giugno 2015, ha sancito l'illiceità del comportamento posto in essere nei confronti del lavoratore condannando il datore di lavoro al risarcimento dei danni, in quanto non ha adottato alcuna cautela per evitare al dipendente l'esposizione al fumo passivo.

Fissati nuovi termini per il recupero crediti ceduti da imprese a PA: Decreto in G.U.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 26 maggio 2015, n. 120 il Decreto MEF 11 marzo 2015, con il quale sono stati definiti nuovi termini per il recupero da parte delle banche dei crediti ceduti dalle imprese/professionisti alle PA.In particolare, il Legislatore, modificando il Decreto 27 giugno 2014, ha disposto che il termine per il recupero dei crediti sia:di 180 giorni dalla data di cessione;la data indicata dalla PA nella certificazione, se la stessa è successiva a 180 giorni.

Redistribuzione aree tra co-lottizzanti: Risoluzione delle Entrate

Con Risoluzione 1 giugno 2015, n. 56, l'Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti sul trattamento fiscale applicabile, ai fini delle imposte indirette, agli atti di redistribuzione di aree tra co-lottizzanti alla luce della riforma sulla tassazione dei trasferimenti immobiliari prevista dall'articolo 10, del D.L.G.S. n. 23/2011.In particolare, il documento di prassi, ha chiarito che:il regime favorevole (applicazione dell'imposta di registro in misura fissa ed esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale), previsto dall'art. 32, del D.P.R. n.

In presenza di addebiti disciplinari fondati non sussiste mobbing

Secondo la Corte di Cassazione è legittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del dipendente cui sono contestati precisi addebiti disciplinari, in quanto non risulta provata la condotta persecutoria del datore e, quindi, non si è in presenza di mobbing, a nulla rilevando il fatto che il medico certifichi una sindrome ansioso-depressiva del lavoratore.In particolare, la Suprema Corte, con la Sentenza n.

ACE: Circolare delle Entrate

Con Circolare 3 giugno 2015, n. 21, l'Agenzia delle Entrate ha fornito i primi chiarimenti sulla corretta applicazione della disciplina ACE dopo le novità introdotte dal D.L. n. 91/2014.In particolare, il documento di prassi, fornisce numerosi chiarimenti sulle seguenti tematiche:incremento del 40% della base ACE per le società quotate;conversione dell'eccedenza ACE in credito di imposta ai fini IRAP;disciplina antielusiva.

Cinque mensilità al lavoratore per inidoneità alle mansioni

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha statuito che vanno riconosciute soltanto cinque mensilità al lavoratore licenziato per inidoneità allo svolgimento di determinate mansioni, come riconosciuto dallo stesso. La Suprema Corte, con la Sentenza n. 11477 del 3 giugno 2015, ha precisato che in tale ipotesi trova applicazione l'art. 1218 c.c., per cui il debitore non è tenuto al risarcimento del danno nel caso in cui fornisca la prova che l'inadempimento consegue ad impossibilità della prestazione a lui non imputabile.

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